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I dati del XXI° censimento degli immigrati nell’eugubino-gualdese

Venerdì 27 dicembre il circolo Acli Ora et Labora Aps di Fossato di Vico ha presentato l’annuale censimento degli immigrati regolarmente residenti al 31/12/2023 negli otto comuni del territorio dell’Alto Chiascio (Gubbio, Gualdo Tadino, Nocera Umbra, Valfabbrica, Fossato di Vico, Sigillo, Costacciaro, Scheggia e Pascelupo). L’impostazione della ricerca è in linea con quanto già elaborato negli anni precedenti, privilegiando due aspetti: la presenza degli stranieri residenti nel nostro territorio e la presenza degli studenti stranieri a scuola. I dati, presentati dal consigliere provinciale delle Acli di Perugia prof. Sante Pirrami, indicano come la popolazione straniera è in continua flessione negli ultimi anni, (-0,1%) rispetto allo scorso anno, attestandosi a 4808 residenti nel territorio degli otto comuni della fascia appenninica umbra. Al calo della popolazione immigrata si aggiunge quello della popolazione indigena, fattore che lascia presagire un “inverno demografico” sempre più intenso per l’area eugubino-gualdese, un elemento che fa riflettere e di particolare rilevanza per il futuro del territorio. Entrando nei dettagli la popolazione totale è di 61.012 e quella immigrata ha un’incidenza del 7,9%. Il comune con la percentuale maggiore, pur registrando un calo lento ma costante, risulta come nel passato Fossato di Vico con il 13,4%, a seguire Nocera Umbra con il 10,5% e Valfabbrica con il 9,3%, fanalino di coda Scheggia e Pascelupo con il 5,2%. Dal 2011 al 2023 si è passati da una percentuale del 9,6% al 7,9% con il picco del 2014 quando si raggiunse il 9,9% di presenza di immigrati nel territorio degli otto comuni presi a riferimento. Tutti i comuni hanno visto calare la percentuale di immigrati, soltanto Sigillo l’ha vista aumentare rispetto al 2011 di un piccolo 0,1%. Le donne con il 58% risultano in maggioranza, mentre la fascia di età maggiormente rappresentata con il 34% è quella tra i 41-60 anni che supera di un 1% quella tra i 19-40. La nazionalità più presente è quella rumena con il 17,9%, seguita da quella marocchina con il 9,5% e l’ucraina con il 7,3%. E’ ancora Fossato di Vico a guidare la speciale classifica della presenza di alunni stranieri con il 22,4%, a seguire Nocera Umbra con il 20% e Valfabbrica con il 16,2%. Fra i banchi di scuola la comunità in maggioranza è quella marocchina con il 21,9%, seguita dagli albanesi con il 14,7% ed i nigeriani con il 5,1%. La giornata è proseguita con la riflessione sul tema: “Immigrati: ieri e oggi”, curata dal prof. Paolo Montesperelli sociologo all’università “La Sapienza” di Roma. Il professore perugino ha aperto il suo intervento congratulandosi con l’iniziativa del circolo fossatano perché è ricorrente, è di aiuto per orientare le politiche sociali territoriali e non si limita solo a descrivere ma interpreta con ragionamenti interessanti. L’arrivo della nave Vlora nel porto di Bari con a bordo oltre 20mila albanesi nel 1991 è stato il momento che ha fatto riflettere profondamente il popolo italiano sul fenomeno dell’immigrazione, che da lì a poco sarebbe cresciuto costantemente. Nel 2013 sono arrivate nel nostro Paese quasi 43000 immigrati, nel 2023 157000. Un fenomeno crescente e globale basti pensare che nel 2023 sono stati 281 milioni i migranti nel mondo. Montesperelli ha poi spiegato i motivi che spingono a lasciare il paese di origine. In primis le guerre, la fame acuta che colpisce oltre 36 milioni di bambini, la scarsa libertà. Fattori che portano a migrare in prevalenza dall’emisfero sud del mondo, il più povero e con presenza di guerre, verso il nord. Un mondo quindi costantemente più diseguale in cui sempre più persone sono disposte a rischiare anche vere e propri viaggi della speranza pur di tentare di cambiare il corso della propria esistenza. Un mondo in cui il 10% delle persone detiene circa il 76% della ricchezza. Negli ultimi dieci anni circa 30 mila persone sono morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo di cui oltre 1000 minorenni. Tornando alla situazione italiana si evidenzia una crescita degli immigrati costante, ma non un’invasione come spesso viene raccontata. Nel 2011 c’erano poco più di 4 milioni di immigrati che sono arrivati a 5,2 milioni nel 2024, il 9% della popolazione, con le percentuali più alte che vengono raggiunte nel nord Italia con oltre l’11%. Fanno parte degli strati sociali più bassi l’83% degli immigrati e circa il 30% della famiglie straniere è in povertà assoluta. Per quanto concerne la sicurezza si può evidenziare come i reati in generale siano calati in Italia negli ultimi anni, gli stranieri nelle prigioni sono circa il 30% ma c’è da sottolineare che generalmente commettono reati meno gravi degli italiani e quest’ultimi beneficiano di più pene alternative. Gli immigrati regolari in sintesi sono ormai parte della nostra realtà, contribuiscono a contrastare lo spopolamento, soprattutto nelle aree interne, a mantenere alcuni servizi essenziali come le scuole, danno un grande aiuto nel lavoro di cura ed assistenza agli anziani, ostacolano in parte il cosiddetto “inverno demografico”; l’Italia già oggi può considerarsi multietnica come tante altre nazioni che lo sono già da tempo. Il vescovo di Gubbio e Città di Castello mons. Luciano Paolucci Bedini ha concluso l’incontro invitando a creare occasioni di dialogo analoghe su questo tema. L’immigrazione va analizzata, compresa e vanno stigmatizzate le letture fuorvianti che si danno su un fenomeno così complesso che continua ad essere visto da tanti come qualcosa di poco gestibile ed emergenziale. Sarebbe utile, ha chiosato il vescovo eugubino, un tavolo comune permanente in cui le amministrazioni comunali, insieme alla Caritas ed altre associazioni che si occupano di sociale, analizzino i dati ed alla luce di questi, entrando un po’ più nel profondo, con ragionamenti costruttivi, creativi e soprattutto umani, diano delle risposte concrete e trovino delle soluzioni a queste persone. Erano presenti all’iniziativa aclista il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, l’assessore alle politiche sociali del comune di Gubbio Lucia Rughi, l’assessore del comune di Fossato di Vico Annalisa Gnagni insieme dal consigliere Valerio Vantaggi, il direttore generale della Fondazione Perugia Fabrizio Stazi, la vicepresidente provinciale delle Acli Marta Ginettelli e la consigliera provinciale Izaura Puka. Al termine dell’incontro monsignor Luciano Paolucci Bedini ha celebrato la Santa Messa insieme al parroco fossatano don Raniero Menghini. Al termine della funzione religiosa Anna Minelli ha letto il ricordo scritto dall’ex procuratore della repubblica di Perugia Nicola Miriano in memoria di Serafino Pettinelli, mentre la giornalista Cinzia Tini ha ricordato con grande commozione il collega ed amico Giampiero Bedini. La serata si è conclusa con la cena, il brindisi augurale e la consegna del calendario 2025 del circolo Acli Ora et Labora. William Stacchiotti

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